Dodatkowe informacje
ISBN:[zasłonięte]978-8363-865-5liczba stron: 352Okładka: miękkaWydawnictwo: KULWymiary: 148 x 210 mmRok wydania: 2009 Opis
Spis treści:
INTRODUZIONE
CAPITOLO I
IL CONCETTO DELLA PERSONA UMANA IN KAROL WOJTYŁA
1. LA METODOLOGIA DEL PENSIERO FILOSOFICO DI KAROL WOJTYŁA
2. IL SISTEMA PERSONALISTICO DI KAROL WOJTYŁA
2.1. Il personalismo tomista
2.1.1. "Compositum humanum"
2.1.2. "Anima rationalis"
2.2. Il problema dell'esperienza e il metodo fenomenologico
2.2.1. L'esperienza umana e l'esperienza della moralita
2.2.2. Scientificita dell'etica e della filosofia
2.2.3. Razionalismo ed empirismo
2.3. La sintesi del tomismo e della fenomenologia
CAPITOLO II
LA NATURA DELLA COSCIENZA MORALE NEL PERSONALISMO DI KAROL WOJTYŁA
1. PERSONA E ATTO
1.1. Il legame tra l'antropologia e l'etica
1.2. L'atto e il suo valore morale che svela la persona
1.2.1. L'esperienza del fatto "l'uomo agisce"
1.2.2. La moralita come proprieta degli atti umani
1.2.3. "Induzione" e "riduzione" come metodo per esplorare l'esperienza del fatto che "l'uomo agisce"
2. L'UNITA DELLA PERSONA NELL'ATTO. L'UOMO COME "SUPPOSITUM"
2.1. La sintesi della soggettivita e dell'operativita
2.2. Il soggetto dinamico o l'unicita dinamica
3. IL CONCETTO POSITIVO DELLA SPIRITUALITA E DELLA MORALITA UMANA
3.1. La trascendenza della persona nell'atto
3.1.1. La trascendenza orizzontale e verticale
3.1.2. L'unione dinamica tra la realta morale e la spiritualita
3.1.2.1. L'interiorita sperimentale
3.1.2.2. L'autodeterminazione
3.1.2.3. "Natura" e "persona" nel contesto della morale
3.1.2.4. L'elemento spirituale e morale spiegato nel concetto dell'unita della persona nell'atto
3.1.2.5. La dinamicita e la potenzialita spirituale dell'uomo
3.1.2.6. Il valore dello studio "Persona e atto"
3.1.2.7. Il carattere trascendente della persona umana
3.2. L'integrazione della persona nell'atto
3.2.1. La soggettivita come campo in cui si manifesta l'integrazione della persona nell'atto
3.2.2. La personalita morale e la psiche umana
3.2.3. La coscienza morale e l'operativita
CAPITOLO III
IL SIGNIFICATO DELL ASPETTO CONOSCITIVO NELLA NORMATIVITA DELLA COSCIENZA MORALE
1. LA FUNZIONE DIRETTIVA DELLA COSCIENZA MORALE
1.1. La coscienza morale connessa con l'intelletto attraverso la consapevolezza
1.1.1. "Azione cosciente" e "coscienza dell'azione"
1.1.2. La coscienza come contenuto soggettivo dell'esistenza e dell'azione dell'uomo
1.1.3. La funzione riflessiva come l'elemento oggettivo-razionale della coscienza
1.1.4. La coscienza morale e la consapevolezza
1.2. La coscienza morale connessa con l'intelletto attraverso la verita
1.2.1. "Appetitus rationalis"
1.2.2. Gli atti intenzionali: "pensare" e "volere"
1.2.3. La dipendenza dell'autocoscienza morale dalla verita
1.2.4. La subordinazione dell'intelletto alla verita che condiziona la trascendenza della persona
2. LA FUNZIONE GIUDICATIVA DELLA COSCIENZA MORALE
2.1. La verita sul bene come principio oggettivo permette alla coscienza morale - alla "praxis" - di distinguere il bene dal male
2.1.1. La ricerca della verita e la certezza dei giudizi morali
2.1.2. La morale come realta comprensiva
2.1.3. La decisione come risultato del giudizio pratico dell'intelletto
2.1.4. Il condizionamento della volonta da parte della conoscenza
2.1.5. La conoscenza dei valori come base di formulazione dei giudizi morali
2.1.6. La verita assiologica
2.1.7. "Bonum honestum - utile - delectabile"
2.2. Formulare i giudizi
2.2.1. "Agere" e "pati"
2.2.2. "Conosco" e "penso"
2.2.3. Il giudizio corne manifestazione del dinamismo conoscitivo dell'uomo sulla base del momento della verita
2.2.4. Il momento della verita e la corrispondenza tra il giudizio e la decisione
2.2.5. L'intuizione conoscitiva nel riferimento all'esperienza vissuta dei valori
2.2.6. Il momento della verita nel processo conoscitivo: discorsivo e giudicativo
CAPITOLO IV
LA PARTECIPAZIONE DELLA LIBERA VOLONTA ALLA NORMATIVITA DELLA COSCIENZA MORALE
1. LA COOPERAZIONE TRA LA VOLONTA E LA RAGIONE
1.1.1 presupposti di David Hume
1.2.1 presupposti di Immanuel Kant
2. LA LIBERTA UMANA NEL RIFERIRSI ALLA NORMA DELLA MORALITA COME FONTE DI DIVENIRE DELL'UOMO MORALMENTE BUONO O CATTIVO
2.1. Dinamismo e "fieri" del soggetto umano
2.1.1. Dinamismo del soggetto umano
2.1.2. Fieri dell'uomo nel suo agire morale
2.2. La liberta e la normativita della coscienza morale
2.2.1. La liberta come radice della morale umana
2.2.2. La liberta e la norma morale
3. IL SIGNIFICATO DELLA VOLONTA NELLAUTODETERMINARSI BUONO O CATTIVO MORALMENTE
3.1. L'autodeterminazione come relazione della persona con la libera volonta
3.1.1. L'autodeterminazione e la norma morale
3.1.2. L'autodeterminazione condizionata dall'auto possesso e dall'autodominio
3.2. La persona come suppositum rivelato attraverso l'autodeterminazione
3.2.1. Ogni voglio come fatto soggettivo di autodeterminarsi buono o cattivo ....
3.2.2. La libera volonta manifestata come autodeterminazione
4. LA VERITA SUL BENE COME NORMA DELLA COSCIENZA MORALE A CUI SI RIFERISCE LA LIBERA VOLONTA
4.1. La liberta della volonta nello scegliere il vero bene
4.1.1. Il rapporto della volonta con la verita sul bene
4.1.2. La disposizione dinamica della persona nel tendere al bene concreto
4.1.3. La libera scelta nel contesto della discussione dei motivi
4.1.4. La scelta autonoma dell'oggetto come manifestazione della liberta contro il determinismo
4.1.4.1. Il determinismo come annullamento della liberta
4.1.4.2. Il condizionamento della volonta attraverso una motivazione, ossia una presentazione dell'oggetto
4.1.4.3. L'indipendenza dell'uomo rispetto agli oggetti e ai valori
4.2. La dipendenza degli atti dalla verita sul bene, ovvero dalla norma della coscienza morale
4.2.1. Il riferimento alla verita come ragione essenziale della scelta
4.2.2. La verita sul bene come norma morale
4.2.3. La realizzazione della persona attraverso l'atto
4.2.4. Il dinamismo spirituale della persona determinato dalla dipendenza della volonta dalla verita
CAPITOLO V
IL DOVERE COME POTERE NORMATIVO DELLA VERITA CONTENUTO NELL AUTOCOSCIENZA MORALE
1. DEONTOLOGIA NELL'ETICA DI TOMMASO D'AQUINO E DI MAX SCHELER
1.1. Il bene oggettivo secondo Tommaso d'Aquino
1.2. La filosofia dei valori secondo Max Scheler
1.3. L'apertura alle tendenze filosofiche moderne
2. L'UNIONE TRA IL VERO E IL DOVERE ALLA BASE DEL POTERE NORMATIVO DELL'AUTOCOSCIENZA MORALE
2.1. La trascendenza della verita e della morale
2.1.1. Il legame tra la liberta e il dovere
2.1.2. La dipendenza dell'autocoscienza dalla verita sul bene come realta normativa
2.1.3. Il dovere come specifica esperienza vissuta radicata nel valore
2.1.4. L'unione tra il vero e il dovere alla base del potere normativo dell'autocoscienza morale
2.2. La norma e il dovere
2.2.1. Valori morali e norme
2.2.2. Il dovere come l'elemento costitutivo della morale
2.2.3. Le norme della coscienza e il dinamismo della persona
3. LA REALIZZAZIONE DI SE ATTRAVERSO IL COMPIMENTO DEL DOVERE
3.1. La realizzazione di se e il vero
3.1.1. La realizzazione dinamica di se e l'autodeterminazione
3.1.2. Il dovere come l'obbligo sociale e l'elemento integrale del compimento dell'atto
3.1.3. La correlazione tra la coscienza come fonte interpersonale del dovere e l'ordine oggettivo delle norme morali
3.2. Il carattere creativo dell'autocoscienza e la realizzazione di se 224
3.2.1. La certezza soggettiva del bene e l'obbligo
3.2.2. L'obbedienza e la norma
3.2.3. L'equilibrio ontico ed etico della persona contro l'individualismo
3.2.4. La creativita della coscienza ed i principi oggettivi
3.3. La realizzazione di se sulla base del legame tra il dovere e la volonta nella verita
3.3.1. La liberta e il dovere come potere normativo della verita
3.3.2. Il passaggio dal valore al dovere e la vocazione a realizzarsi negli atti
3.3.3. Il dramma dei valori nella realizzazione di se
3.3.4. L'apertura della persona ai valori nel dovere
4. RELAZIONE DELLA RESPONSABILITA CON IL DOVERE COME POTERE NORMATIVO DELLA VERITA
4.1. Il dovere nella relazione tra la responsabilita e l'operativita
4.1.1. La responsabilita dell'uomo come autore dell'atto
4.1.2. La relazione: rispondenza ai valori - responsabilita
4.2. La responsabilita morale del soggetto
4.2.1. La responsabilita dei valori
4.2.2. La responsabilita e l'autorealizzazione delP"io" personale in ogni atto
4.2.3. La responsabilita e l'autorita della persona nella sua coscienza
4.2.4. La responsabilita nei riguardi degli altri
4.2.5. La responsabilita intimamente legata all'agire dell'uomo
CAPITOLO VI
L'APPORTO DI KAROL WOJTYŁA AGLI STUDI TOMISTICI
1. FILOSOFIA DELLA PRASSI COME RISULTATO DELL'ITINERARIO INTELLETTUALEDI KAROL WOJTYŁA
1.1. L'analisi dell'azione nella filosofia moderna
1.1.1. L'ispirazione del Concilio Vaticano II
1.1.2. Tomismo esistenziale
1.2. L'influsso dei filosofi moderni
1.2.1. Fenomenologia
1.2.2. Filosofia dell'uomo
2. IL CONCETTO DELLA "VERA" ANTROPOLOGIA SULL'ESEMPIO DELLA DISCUSSIONE SU "PERSONA E ATTO" ...
2.1. Lo sfondo storico di "Persona e atto"
2.2. Alcuni cambiamenti in "Persona e atto"
2.3. 2.3.1 concetti della discussione
2.3.1. L'accento sulla persona come soggetto della morale
2.3.2. La critica linguistica
2.3.3. Fenomenologia tomistica
2.3.4. L'uomo dato nell'esperienza
2.3.5. L'epistemologia
2.3.6. L'antropologia filosofica e l'esperienza vissuta dell'uomo
2.3.7. La sintesi fenomenologico-tomistica: induzione e riduzione
2.3.8. Il carattere trascendente della persona umana nella verita
2.3.9. Il significato pastorale
2.4. La densista della problematica antropologica
3. L'APPORTO DEL PERSONALISMO DI KAROL WOJTYŁA ALL'ETICA CRISTIANA
3.1.1 diversi modi di presentare la problematica morale
3.2. La possibilita autentica di costruire l'etica cristiana
3.2.1. Il linguaggio filosofico di K. Wojtyla
3.2.2. Il concetto perfezioristico dell'etica cristiana
4. LE BASI DELLO SVILUPPO ULTERIORE DEL PENSIERO PERSONALISTICO-ETICO DI KAROL WOJTYŁA
4.1. L'integrita del pensiero personalistico di K. Wojtyla
4.1.1. Il legame tra filosofia e teologia
4.1.2. La continuita del pensiero personalistico di K. Wojtyla da filosofo e Papa
4.2. Il concetto della coscienza morale secondo la dimensione della persona umana
4.2.1.1 dettami della coscienza
4.2.2. La liberta nella verita come momento culminante della formazione morale
4.2.3. Il sacrificio del "rationale obsequium"
4.2.4. La formazione della coscienza morale secondo la verita antropologica
4.2.5. La legge della gradualita e la gradualita della legge
4.2.6. La norma sociale e personale
4.2.7. La formazione delle virtu
4.2.8. Gli elementi soggettivi dell'ordine etico
4.3. La coscienza morale come incontro della persona e dell'atto nel personalismo di K. Wojtyla
4.3.1. L'uomo-soggetto dell'agire al centro del personalismo
4.3.2. La ricerca della verita interiore nella coscienza morale
4.3.3. La prospettiva realistica dell'antropologia e della moralita umana
CONCLUSIONE
BIBLIOGRAFIA
I. FONTI
A. LE OPERE DI KAROL WOJTYŁA
B. L'INSEGNAMENTO DI GIOVANNI PAOLO II
C. DOCUMENTI DEL MAGISTERO DELLA CHIESA
II. LETTERATURA